FERMIAMO LA TURISTIFICAZIONE!

Una riunione particolarmente sentita e partecipata quella che si è svolta presso “la città dell’altra economia”. Il problema della Turistificazione, infatti, non potrà essere sottovalutato ancora a lungo, perché le criticità che sta determinando rischiano di creare condizioni irreversibili soprattutto nelle città d’arte. Un’analisi attenta e legata a condizioni concrete è stata compiuta dal Prof. Celata in un intervento, che ha portato in superficie questioni, che noi cittadini stiamo denunciando da anni e purtroppo non siamo stati sufficientemente ascoltati dalle autorità competenti, come la desertificazione dei centri storici, il blocco del ricambio generazionale nei quartieri, l’aumento del costo della vita, la chiusura dei negozi di prossimità funzionali agli abitanti, la perdita della complessità della vita sociale, la riduzione dell’offerta culturale a vantaggio di quella delle ristorazioni. La Turistificazione non è un fenomeno casuale, essa è realizzata con strumenti caratteristici di un’imprenditoria strategicamente preparata per raggiungere obiettivi di accumulazione rapida di capitali ed ha tentacoli ben strutturati ormai. Realizzare un piano di razionalizzazione di questo fenomeno comporterà un lavoro lungo, ma non impossibile se si attivano azioni risolutive e rapide. Come ha sottolineato il professore, molte città europee stanno già attuando percorsi tesi a regolamentare flussi e gestione degli affitti brevi stabilendo i tempi e l’obbligo di residenza per chi intende attuare queste attività. Lo Stato italiano deve governare questa situazione sviluppatasi troppo rapidamente e c’è la necessità, come ha ribadito Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale , di una scelta che parta dal Parlamento. Nel contempo, come hanno dichiarato i comitati presenti, bisogna agire in fretta, per arginare una situazione, che rischia di non essere più controllata. Il problema, che per noi di Trionfalmente 17 è rilevante, riguarda soprattutto la desertificazione degli abitanti senza i quali la politica perde qualsiasi tratto di democrazia, soprattutto se il Capitale delle grandi lobby di questo settore sostituisse con turisti i cittadini. Quali interlocutori avrebbe la politica? Quali rapporti di forza dovrebbe subire?

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